WTF(andom)?
Perché a Dante gli facciamo un baffo!
Le citazioni sono belle. Sono fighe. Sono ispiranti. Sono sexy. Sono “oh ma pure io conosco quell'autore”. Sono divertenti.
Le citazioni, però, non sono sempre la scelta giusta. Non sono farina del vostro sacco. Non rendono un testo migliore. Non lo rendono più aulico. Non vi faranno sembrare delle cervellone.
Sempre più spesso, ci siamo trovate di fronte all'idea che infarcire un testo di citazioni quasi fosse un tacchino per il Giorno del Ringraziamento sia un incredibile sfoggio di velleità culturale: in realtà, è più che altro la dimostrazione di una buona dimestichezza con google e Wikiquote e con colla e forbici ( la capacità di fare un bel collage di frasi altrui è pratica che vuol rispetto).
E così ci si ritrova frasi in corsivo piazzati a metà narrazione che sono blocchi interi estrapolati da film o libri e che magari rappresentano pure il fulcro dell'intera fanfiction, o punti del genere:
“Pochi ottengono di vedere la meraviglia dell'alba* nel calore** di un sincero abbraccio***”
NOTE:
*A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell'aurora. (Emily Dickinson)
**Il calore del sangue, titolo di un romanzo di Irène Némirovsky
***E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore. (Dacia Maraini)
L'autore? Pico De' Paperis, laureato in Citazionologia.
Che Pico conosca o meno questi autori è indifferente: spesso chi fa sfoggio di citazioni come coriandoli a Carnevale magari nemmeno conosce il reale ideatore dell'espressione.
Ma fa colto. Oh, yes. Così come Pico De' Paperis sbandiera duecento lauree ma poi non cava mai un ragno da un buco.
Che i lettori vengano a conoscenza del fatto che la prima volta in vita mia che ho letto la parola riccio è stato in “Un papà per riccio Lino” quando avevo 5 anni è davvero indispensabile?
C'è l'ispirazione accreditata, c'è la citazione di apertura e quella mirata e bene inserita e amalgamata, che può essere un tributo o anche un divertente riferimento, quel che vi pare, ma il puzzle è francamente grottesco.
La percezione fondamentale che si ha vira dall'idea che l'autrice si aggrappi a più risorse possibile per riempirsi la saccoccia di parole e frasi che diano un aspetto aulico (?) e raffinato (?) al testo, forse perché non ha di proprie, a quella che fondamentalmente vi sia un vero e proprio sfoggio autocompiaciuto.
E insieme alle citazioni, rientra un'altra piaga delle fanfiction. I papiri di note. Non lo credevamo possibile, ma ci siamo dovute ricredere ultimamente: è possibile leggere storie e trovare a ogni capitolo più note che testo.
Note che riguardano citazioni, spesso improbabili, (vd sopra) riferimenti e tributi del tutto inutili ad altre fanfiction, ovvietà (del genere: “Grigio e argento: sono i colori di Serpeverde”), autoanalisi iperdettagliate del testo, spiegazioni in stile manuale enciclopedico di ogni nome/termine specifico/evento accennato/qualsiasi cosa.
Insomma, una palla infinita che nessuno legge (a meno che non sia per farsi quattro risate).
Quando le note sfociano in questa pappardella francamente inutile, le cose che bisognerebbe chiedersi sono due:
L'autore ritiene che il lettore sia scemo? Che non sia in grado di dare significato al testo che non sia quello spiattellato nero su bianco? (anche la televisione Berlusconiana ritiene che gli spettatori siano scemi)
Se non lo ritiene scemo, lo ritiene comunque inferiore culturalmente e non in grado di muoversi in strumenti semplici quali ad esempio google? Per scoprire, ad esempio, che la patata citata nella quarta frase della descrizione del pranzo di Natale in casa Weasley è un tubero della specie Solanum tuberosum, che si mangia, che è originaria del Sudamerica (le Ande) e che è stata introdotta con difficoltà in Europa solo da poco più di quattro secoli.
Se ciò che è contenuto nelle note chilometriche (si parla anche di una ventina di punti a capitolo) non è ovvio/banale e quindi fondamentalmente inutile, ma in realtà è fondamentale per la comprensione del testo, forse l'autore dovrebbe porsi qualche domanda...
Come sempre, non è tutto in bianco e nero. C'è chi ama inserirne di più, chi meno, chi in maniera simpatica e divertente, chi in maniera essenziale e scarna all'utilità: perché no, siamo nel mondo della scrittura amatoriale, le note sono anch'esse un modo per superare l'anonimato del nickname e chiacchierare con i lettori o per inserire curiosità piacevoli o nuove. Anche per condividere piccole scoperte effettuate durante la stesura dello scritto.
Ma quando le note assomigliano più che altro a una pappardella enciclopedica e autoreferenziale, beh,
Ecco a voi un esempio:
"Non trovi che sia una cosa disgustosa, Snape? Voglio dire, quelli lì sono due maschi. Beh, più o meno..." Rosier ride, roco e chiassoso, e alcuni lo imitano.
Severus si stringe appena nelle spalle, la bocca serrata in una linea tesa, mentre continua a lavorare. Le sue dita secche e nodose si muovono come ragni nervosi sul ripiano improvvisato nella Sala Comune.
Seduto scompostamente poche poltrone più in là, Black continua a fissargli le mani. Dovrebbe proprio smettere di farlo, pensa Severus, serrando la presa sul coltello.
"Già." La risposta gli scivola dalle labbra con esercitata e indifferente facilità.
Si rifiuta di sollevare lo sguardo, di incontrare quello di Black.
Note:
Il riferimento alla svirilizzazione dei due compagni di sesso maschile di cui si parla è un cenno al comportamento tipico dell'uomo che manifesta la propria omofobia tramite una distinzione quasi di genere sessuale tra sé e l'omosessuale
"disgusto" riferimento a Il disgusto è laconico (Marivaux)
Rosier è documentato come studente a Hogwarts nello stesso periodo di Severus Snape e secondo le parole di Sirius Black (Harry Potter e il calice di fuoco, capitolo 27) era uno della “banda di Serpeverde”. Morì ucciso dagli Auror intorno al 1980, nella resistenza all'arresto riuscì a strappar via un pezzo di naso a Malocchio Moody. Il suo nome, Evan, in greco antico significa “di nascita nobile”, ed è quanto mai appropriato per un tipico Mangiamorte con pregiudizi Purosangue. Rosier invece è il nome di un angelo caduto che nella sua natura demoniaca può apparire sia come uomo che come donna ed ha poteri di seduzione e grande fascinazione. La scelta di rappresentare nei circoli Purosangue una per niente sottile omofobia deriva dall'idea dell'importanza della procreazione per chi propugna il valore del sangue. Anche nel nazismo il secolare pregiudizio verso il diverso trovò particolare presa nella persecuzione degli omosessuali, i quali erano considerati dei “malati” e dei soggetti “da guarire” per non vedere persa la possibilità di una maggiore crescita della stirpe tedesca. Il confronto tra Nazismo e Seguaci di Voldemort è da sempre effettuato, e qui si rivela in una nuova sfumatura.
L'imitazione della risata e dell'atteggiamento volgare di Rosier da parte dei compagni risiede nella psicologia del branco.
Ragno: riferimento a un piccolo bacio, come un ragno folle, ti correrà per il collo... (Rimbaud, Sognato per l'inverno)
La rappresentazione della Sala Comune da me effettuata non ha riscontro in alcun luogo esistente
Bocca: l'uso della parola è un velato richiamo di Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. (Zenone)
Poltrone, tavolini, piccoli luoghi di lavoro: ho immaginato che in un luogo di ritrovo ma anche studio vi potessero essere tutti questi elementi
Severus stringe un coltellino, lavora con le mani: come gli è proprio, sta studiando in modo individuale Pozioni.
Mani è una citazione dalla poesia "Le tue mani" di Pablo Neruda (Quando le tue mani muovono...)
Severus Snape già da giovane è riservato ed esprime la capacità di non lasciar trapelare emozioni e reazioni ben precise, mantenendo un'apparenza di impassibilità e durezza.
Il comportamento di Regulus Black è più sfrontato e indifferente del giudizio altrui: a differenza di Severus Snape, egli è Purosangue, di famiglia ricca e solida; anche in seguito, nelle scelte che lo condurranno alla morte, mostrerà uno spirito piuttosto indipendente e forte.
La chiusura vuole indicare la possibilità di una relazione già esistente tra Regulus Black e Severus Snape, o di una attrazione nascente. Snape teme di incontrare lo sguardo dell'altro ragazzo, e di scoprirsi così di fronte ai propri compagni.
"sollevare lo sguardo": citazione da "O natura felice! io non so che sia di me, quando sollevo lo sguardo innanzi alla tua bellezza, ma tutta la gioia del cielo è nelle lagrime ch'io verso innanzi a te, come l'amante dinanzi all'amata" di Holderlin
Ci siete arrivati in fondo? SERIAMENTE?
No, perché noi solo a scriverle ci siamo addormentate alla seconda riga. Può sembrare un'esagerazione (da una drabble banale lo sviluppo di note altrettanto banali), ma possiamo assicurarvi che c'è chi ci batte.
Insomma, arrivando in fondo, sì le citazioni, sì le note, no al “troppo che stroppia”.
C'è un motivo per cui i libri scolastici di Dante hanno più note che testo, e quel che è certo è che nessuna fanfiction o storia originale rientra in questi motivi. Oltre al fatto che le note non le ha scritte Dante stesso ;)
(la drabble sfruttata è “Hands” di nefene)