martedì 13 dicembre 2011

WTF(andom)? - Perché a Dante gli facciamo un baffo!


WTF(andom)?
Perché a Dante gli facciamo un baffo!



Le citazioni sono belle. Sono fighe. Sono ispiranti. Sono sexy. Sono “oh ma pure io conosco quell'autore”. Sono divertenti.
Le citazioni, però, non sono sempre la scelta giusta. Non sono farina del vostro sacco. Non rendono un testo migliore. Non lo rendono più aulico. Non vi faranno sembrare delle cervellone.
Sempre più spesso, ci siamo trovate di fronte all'idea che infarcire un testo di citazioni quasi fosse un tacchino per il Giorno del Ringraziamento sia un incredibile sfoggio di velleità culturale: in realtà, è più che altro la dimostrazione di una buona dimestichezza con google e Wikiquote e con colla e forbici ( la capacità di fare un bel collage di frasi altrui è pratica che vuol rispetto).


E così ci si ritrova frasi in corsivo piazzati a metà narrazione che sono blocchi interi estrapolati da film o libri e che magari rappresentano pure il fulcro dell'intera fanfiction, o punti del genere:


Pochi ottengono di vedere la meraviglia dell'alba* nel calore** di un sincero abbraccio***”
NOTE:
*A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell'aurora. (Emily Dickinson)
**Il calore del sangue, titolo di un romanzo di Irène Némirovsky
***E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore. (Dacia Maraini)


L'autore? Pico De' Paperis, laureato in Citazionologia.


Che Pico conosca o meno questi autori è indifferente: spesso chi fa sfoggio di citazioni come coriandoli a Carnevale magari nemmeno conosce il reale ideatore dell'espressione.
Ma fa colto. Oh, yes. Così come Pico De' Paperis sbandiera duecento lauree ma poi non cava mai un ragno da un buco.
Che i lettori vengano a conoscenza del fatto che la prima volta in vita mia che ho letto la parola riccio è stato in “Un papà per riccio Lino” quando avevo 5 anni è davvero indispensabile?


C'è l'ispirazione accreditata, c'è la citazione di apertura e quella mirata e bene inserita e amalgamata, che può essere un tributo o anche un divertente riferimento, quel che vi pare, ma il puzzle è francamente grottesco.
La percezione fondamentale che si ha vira dall'idea che l'autrice si aggrappi a più risorse possibile per riempirsi la saccoccia di parole e frasi che diano un aspetto aulico (?) e raffinato (?) al testo, forse perché non ha di proprie, a quella che fondamentalmente vi sia un vero e proprio sfoggio autocompiaciuto.




E insieme alle citazioni, rientra un'altra piaga delle fanfiction. I papiri di note. Non lo credevamo possibile, ma ci siamo dovute ricredere ultimamente: è possibile leggere storie e trovare a ogni capitolo più note che testo.
Note che riguardano citazioni, spesso improbabili, (vd sopra) riferimenti e tributi del tutto inutili ad altre fanfiction, ovvietà (del genere: “Grigio e argento: sono i colori di Serpeverde”), autoanalisi iperdettagliate del testo, spiegazioni in stile manuale enciclopedico di ogni nome/termine specifico/evento accennato/qualsiasi cosa.
Insomma, una palla infinita che nessuno legge (a meno che non sia per farsi quattro risate).
Quando le note sfociano in questa pappardella francamente inutile, le cose che bisognerebbe chiedersi sono due:


  1. L'autore ritiene che il lettore sia scemo? Che non sia in grado di dare significato al testo che non sia quello spiattellato nero su bianco? (anche la televisione Berlusconiana ritiene che gli spettatori siano scemi)
  2. Se non lo ritiene scemo, lo ritiene comunque inferiore culturalmente e non in grado di muoversi in strumenti semplici quali ad esempio google? Per scoprire, ad esempio, che la patata citata nella quarta frase della descrizione del pranzo di Natale in casa Weasley è un tubero della specie Solanum tuberosum, che si mangia, che è originaria del Sudamerica (le Ande) e che è stata introdotta con difficoltà in Europa solo da poco più di quattro secoli.
  3. Se ciò che è contenuto nelle note chilometriche (si parla anche di una ventina di punti a capitolo) non è ovvio/banale e quindi fondamentalmente inutile, ma in realtà è fondamentale per la comprensione del testo, forse l'autore dovrebbe porsi qualche domanda...


Come sempre, non è tutto in bianco e nero. C'è chi ama inserirne di più, chi meno, chi in maniera simpatica e divertente, chi in maniera essenziale e scarna all'utilità: perché no, siamo nel mondo della scrittura amatoriale, le note sono anch'esse un modo per superare l'anonimato del nickname e chiacchierare con i lettori o per inserire curiosità piacevoli o nuove. Anche per condividere piccole scoperte effettuate durante la stesura dello scritto.
Ma quando le note assomigliano più che altro a una pappardella enciclopedica e autoreferenziale, beh,



Ecco a voi un esempio:


"Non trovi che sia una cosa disgustosa, Snape? Voglio dire, quelli lì sono due maschi. Beh, più o meno..." Rosier ride, roco e chiassoso, e alcuni lo imitano.
Severus si stringe appena nelle spalle, la bocca serrata in una linea tesa, mentre continua a lavorare. Le sue dita secche e nodose si muovono come ragni nervosi sul ripiano improvvisato nella Sala Comune.
Seduto scompostamente poche poltrone più in là, Black continua a fissargli le mani. Dovrebbe proprio smettere di farlo, pensa Severus, serrando la presa sul coltello.
"Già." La risposta gli scivola dalle labbra con esercitata e indifferente facilità.
Si rifiuta di sollevare lo sguardo, di incontrare quello di Black.


Note:
  1. Il riferimento alla svirilizzazione dei due compagni di sesso maschile di cui si parla è un cenno al comportamento tipico dell'uomo che manifesta la propria omofobia tramite una distinzione quasi di genere sessuale tra sé e l'omosessuale
  2. "disgusto" riferimento a Il disgusto è laconico (Marivaux)
  3. Rosier è documentato come studente a Hogwarts nello stesso periodo di Severus Snape e secondo le parole di Sirius Black (Harry Potter e il calice di fuoco, capitolo 27) era uno della “banda di Serpeverde”. Morì ucciso dagli Auror intorno al 1980, nella resistenza all'arresto riuscì a strappar via un pezzo di naso a Malocchio Moody. Il suo nome, Evan, in greco antico significa “di nascita nobile”, ed è quanto mai appropriato per un tipico Mangiamorte con pregiudizi Purosangue. Rosier invece è il nome di un angelo caduto che nella sua natura demoniaca può apparire sia come uomo che come donna ed ha poteri di seduzione e grande fascinazione. La scelta di rappresentare nei circoli Purosangue una per niente sottile omofobia deriva dall'idea dell'importanza della procreazione per chi propugna il valore del sangue. Anche nel nazismo il secolare pregiudizio verso il diverso trovò particolare presa nella persecuzione degli omosessuali, i quali erano considerati dei “malati” e dei soggetti “da guarire” per non vedere persa la possibilità di una maggiore crescita della stirpe tedesca. Il confronto tra Nazismo e Seguaci di Voldemort è da sempre effettuato, e qui si rivela in una nuova sfumatura.
  4. L'imitazione della risata e dell'atteggiamento volgare di Rosier da parte dei compagni risiede nella psicologia del branco.
  5. Ragno: riferimento a un piccolo bacio, come un ragno folle, ti correrà per il collo... (Rimbaud, Sognato per l'inverno)
  6. La rappresentazione della Sala Comune da me effettuata non ha riscontro in alcun luogo esistente
  7. Bocca: l'uso della parola è un velato richiamo di Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno. (Zenone)
  8. Poltrone, tavolini, piccoli luoghi di lavoro: ho immaginato che in un luogo di ritrovo ma anche studio vi potessero essere tutti questi elementi
  9. Severus stringe un coltellino, lavora con le mani: come gli è proprio, sta studiando in modo individuale Pozioni.
  10. Mani è una citazione dalla poesia "Le tue mani" di Pablo Neruda (Quando le tue mani muovono...)
  11. Severus Snape già da giovane è riservato ed esprime la capacità di non lasciar trapelare emozioni e reazioni ben precise, mantenendo un'apparenza di impassibilità e durezza.
  12. Il comportamento di Regulus Black è più sfrontato e indifferente del giudizio altrui: a differenza di Severus Snape, egli è Purosangue, di famiglia ricca e solida; anche in seguito, nelle scelte che lo condurranno alla morte, mostrerà uno spirito piuttosto indipendente e forte.
  13. La chiusura vuole indicare la possibilità di una relazione già esistente tra Regulus Black e Severus Snape, o di una attrazione nascente. Snape teme di incontrare lo sguardo dell'altro ragazzo, e di scoprirsi così di fronte ai propri compagni.
  14. "sollevare lo sguardo": citazione da "O natura felice! io non so che sia di me, quando sollevo lo sguardo innanzi alla tua bellezza, ma tutta la gioia del cielo è nelle lagrime ch'io verso innanzi a te, come l'amante dinanzi all'amata" di Holderlin



Ci siete arrivati in fondo? SERIAMENTE?

No, perché noi solo a scriverle ci siamo addormentate alla seconda riga. Può sembrare un'esagerazione (da una drabble banale lo sviluppo di note altrettanto banali), ma possiamo assicurarvi che c'è chi ci batte.

Insomma, arrivando in fondo, sì le citazioni, sì le note, no al “troppo che stroppia”.
C'è un motivo per cui i libri scolastici di Dante hanno più note che testo, e quel che è certo è che nessuna fanfiction o storia originale rientra in questi motivi. Oltre al fatto che le note non le ha scritte Dante stesso ;)



(la drabble sfruttata è “Hands” di nefene)


13 commenti:

  1. io non corro certo il rischi di fare note (o commenti) troppo lunghi!
    Elion

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  2. La citazione da Holderlin!! *muore*
    Agne

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  3. Io e le note abbiamo una lunga storia d'amore incompreso, lo sapete, vero? No, perché quando poi non le metto la gente mi fa la faccina ç__ç e io non ho ancora capito perché.
    Scherzi a parte, ormai per me le note sono un modo per prendermi meno sul serio, fanno un po' parte della concezione che ho della scrittura: più che autrice mi piace definirmi "cantastorie", una che sta là e strimpella quello che le passa per la testa (in un cerchio in cui io racconto una cosa a te e tu racconti una cosa a me, spassionatamente, per il puro gusto di raccontare ed ascoltare storie). Io mi diverto un mondo quando cerco informazioni e mi piace condividerle in modo spassionato, spesso mi piace altrettanto raccontare i retroscena per divertimento, per smontarmi o smontare un'atmosfera. In pratica nelle note finisco per mettere di tutto XD
    Poi mi è pure capitato di depistare/dare indizi nelle note quando ho scritto storie episodiche a genere mistero XD (link nascosti, frasi non dette a caso, titoli nascosti, parole chiave e altro ancora) e ammetto sempre quando qualcosa non la conoscevo prima e l'ho cercata di proposito (non mi piace fare l'acculturata perché Google è in mano a tutti, quindi perché pretendere di avere in mano LA chiave del sapere solo quando si sa googlare bene?). In una mia ultima storia, ho creduto fermamente che un indizio fondamentale sarebbe stato scoperto subito dai miei lettori abituali, perché bastava andare sulla Wikipedia, un solo unico click seguendo le mie note e le mie abitudini... e invece non ci sono arrivati da lì XD Questo per dire che io nelle note sproloquio, lo so e lo so pure bene XD ma spero almeno di non essere noiosa o "didattica" XD Credo che sia più forte di me, c'è una sorta di molla che mi porta alla condivisione delle cose più pazze, forse perché nella mia testa credo davvero di stare raccontando qualcosa a qualcuno in modo confidenziale, fra amici, e fino a quando non mi abbattono non smetto di parlare, mea culpa! XD
    Sulle citazioni: solo una volta mi è capitato di usare più volte Eistein sempre a fine ed inizio capitolo perché stava ironicamente dannatamente bene XD Per il resto uso spessissimo strofe di canzoni che ascolto "per caricarmi" prima di iniziare a scrivere, non tanto perché è una mia abitudine o mi piace fare così, quanto perché lo sento spesso necessario se non fisiologico: si tratta di frasi che mi sono entrate nella testa in modo ossessivo spesso fino a farmi partorire l'intera trama, mi piace che stiano lì perché tutto è proprio iniziato da lì :)
    Non mi piace invece citare film, poesie, altri autori in generale - tranne una o forse due eccezioni, non ricordo - forse perché li metabolizzo meno della musica e non riesco a farli miei fino ad ispirarmi per creare qualcos'altro. Ammetto anche che quest'ultime non mi piace trovarle nelle storie altrui, il più delle volte mi sembrano forzate, come messe lì a tutti i costi.
    E ora cliccherò per pubblicare questo commento e blogspot mi dirà che è troppo lungo e me lo taglierà, io imprecherò contro la mia graforrea e poi vedrò come fare...

    Graffias.

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  4. Adesso io voglio gli altri esempi di note chilomeriche e uso improprio di citazioni, please.
    A parte questa richiesta che denuncia il mio lato sadico...
    Ehm, mi sono sentita molto in colpa nella prima parte dell'articolo perché a me piace tantissimo inserire citazioni e non lo faccio manco per vantarmi di qualcosa (il che è strano, essendo io l'esibizionista snob pseudo-acculturata che sono O__o): mi piace una frase, la vedo bene là e ce la spalmo in barba al buon gusto XDDD

    Va beh... Esempi, PLISSSS!

    Chu
    (Ps. Lumacornofan vi segue sempre con amore, ci teneva a farvelo sapere. Anche se non so quanto mi piacerebbe essere amata da una che si chiama "Lumacornofan"... ma poi, boh, fate voi... O_o)

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  5. ahahaah vi adoro! Non so come facciate ma è geniale XD

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  6. AH AH AH!

    (1) "Ah ah ah" è la nota onomatopea per rendere una risata di cuore. Avrei potuto usare "eh eh eh", ma quello è più un sogghigno e io volevo rendere un'altra sfumatura.
    (B) Il maiuscolo (che si ottiene premendo il caps lock prima di scrivere, oppure tenendo premuto shift mentre si digita) vorrebbe sottolineare il volume alto della mia risata. Avrei potuto usare un tag di dialogo, ma in una risposta in un blog sarebbe stato ritenuto quantomeno fuori luogo.
    (tre) La maiuscola serve a dare un ultimo scherzoso accenno al divertimento sincero procuratomi da questa lettura.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. @Graffias: non te l'ha tagliato, ma ha orribilmente deciso che saresti stata bene nella casella spam! Congratulazioni, dopo mesi in cui blogspot ci suggerisce di controllare la casella spam, infine un messaggio compare e... ta-dan! Sei tu XD

    Le tue note sono l'amore e io faccio parte della sfilza di persone che fanno ç___ç quando non ci sono. Sarà anche perché scrivi capitoli lunghi e arrivare in fondo e leggerle è sempre un po' come una piccola pausa, perché sono divertenti, interessanti, un po' come se facessi l'occhiolino ai lettori a volte XD Ovviamente il discorso sulle note non è né assoluto né riferito a te e note come le tue :P (leggi chi in maniera simpatica e divertente siamo nel mondo della scrittura amatoriale,[...] le note sono anch'esse un modo per superare l'anonimato del nickname e chiacchierare con i lettori o per inserire curiosità piacevoli o nuove. Anche per condividere piccole scoperte effettuate durante la stesura dello scritto e mettici il tuo nome, ecco XD

    La differenza tra il papiro di note piacevole e quello in stile didattico e pieno di ovvietà dette in modo impersonale o di enunciati che nemmeno sull'enciclopedia direi che è fondamentale XD E che fa sì, tra l'altro, che le prime siano sempre lette (e magari c'è poi chi ç___ç quando non ci sono) e le seconde siano saltate a piè pari da tutti ;D

    [n.]

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  9. e dopo il commento di Graffias ho deciso che devo leggere le sue storie <3

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  10. profonda stima per kukinessXD

    (1)
    (B)
    (tre)

    semplicemente fantastico

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  11. @Chu: ti passerò un po' di materiale originale XD
    Le citazioni a me piacciono. A noi piacciono. Sia io che Giulia poi ne coviamo alcune e le usiamo per particolari occasioni XD
    In genere mi piace la citazione come incipit (tanto, anche nei libri ♥ è un po' come se mi preparassi a leggere quando apro la prima pagina e ci sono quelle poche righe in corsivo) e mi piace la citazione particolare come prompt. Meno quella inserita nel testo alla "bruta" perché trovo sia difficile rendere omogeneo il testo.
    L'esibizionista pseudoacculturata si fa in modo più subdoli che nelle note, lo so *batte il cinque*

    Lumacornofan è sempre nei nostri cuori di papere.

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  12. @nefene? Lo spam? Lo spam è il mio futuro! Blogspot ha capito tutto di me! VIVA BLOGSPOT \O/
    A parte gli scherzi, io di mio so bene di essere graforroica al punto da bilanciare più che bene il mio essere taciturna nella vita di tutti i giorni, e 'sta cosa sfocia tantissimo nelle note, lo so bene XD Nah, non mi sono sentita tirata in causa, però con le note ho il rapporto che ho e quindi mi è sembrato "normale" parlare di come mi rapporto io personalmente con questo favoloso mondo (?).
    (Shadriene e Naco insistono sempre per volere una mia storia fatta di sole note, prima o poi potrei anche accontentarle... ma del tipo una sfilza di note che due tipi si lasciano a margine nei libri che si prestano XD)

    Da una tua risposta a Chu:
    In genere mi piace la citazione come incipit (tanto, anche nei libri ♥ è un po' come se mi preparassi a leggere quando apro la prima pagina e ci sono quelle poche righe in corsivo) e mi piace la citazione particolare come prompt. Meno quella inserita nel testo alla "bruta" perché trovo sia difficile rendere omogeneo il testo.
    Su questo mi trovi d'accordo, anche se confesso che sulla prima pagina di un libro - e sarò strana io - sono più che altro curiosa di leggere sempre se c'è una dedica, cosa che non c'entra niente e lo so, però mi è venuto in mente XD

    @Elion aaaaw, non so se passerai, buona lettura, in caso <3

    Graffias

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  13. Ue! "Hands" non è per niente una banale drabble! *_* XD
    Citazioni e note? Non mi disturbano se non si esagera, come qualunque altra cosa.
    E le citazioni, quando sono pertinenti, mi piacciono perchè danno ispirazione anche al lettore facendogli capire da cosa è partito l'autore - quando in effetti è cosi, troppo spesso, come dite voi, si mettono citazioni un pò a ca**o, giusto per darsi un tono... XD

    ArcadySara

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